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Rischio vulcanico – Stromboli

Dettagli della notizia

Il vulcanismo in Italia deve la sua origine ad un ampio processo geologico che ha interessato tutta l’area mediterranea, legato alla convergenza tra la placca tettonica eurasiatica e quella africana. Sebbene meno frequenti e devastanti dei terremoti, le eruzioni vulcaniche rappresentano un forte rischio per le zone densamente popolate del territorio italiano.

Descrizione

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Sebbene meno frequenti e devastanti dei terremoti, le eruzioni vulcaniche rappresentano un forte rischio per le zone densamente popolate del territorio italiano.

Il rischio vulcanico si può definire come il prodotto della probabilità di occorrenza di un evento eruttivo per il danno che ne potrebbe conseguire.

Il rischio è traducibile nell'equazione R = P x V x E, dove:

P = Pericolosità (Hazard): è la probabilità che un fenomeno di determinata intensità si verifichi in un certo intervallo di tempo e in una data area;

V = Vulnerabilità: la vulnerabilità di un elemento - persone, edifici, infrastrutture, attività economiche - è la propensione a subire danneggiamenti in conseguenza delle sollecitazioni indotte da un evento di una certa intensità;

E = Esposizione o Valore esposto: è il numero di unità, o “valore”, di ognuno degli elementi a rischio, come vite umane o case, presenti in una data area.

In generale la Vulnerabilità delle persone e degli edifici risulta sempre elevata quando si tratta di fenomenologie vulcaniche. Il rischio è minimo solo quando lo sono anche la Pericolosità o il Valore esposto. E’ il caso di vulcani "estinti"; vulcani che presentano fenomenologie a pericolosità limitata; oppure di vulcani che si trovano in zone non abitate.

Quanto maggiore è la probabilità di eruzione, tanto maggiore è il rischio. A parità di Pericolosità invece il rischio aumenta con l’aumentare dell’urbanizzazione dell’area circostante il vulcano. Per fare un esempio, il rischio è più elevato per il Vesuvio, nei cui dintorni vivono circa 600 mila persone, piuttosto che per i vulcani dell'Alaska, che si trovano in zone a bassa densità di popolazione.

Stromboli è un’isola vulcanica, appartenente all’arcipelago delle Isole Eolie, riserva naturale e patrimonio dell’UNESCO. È un vulcano in continua attività eruttiva, abitato e visitato da secoli. Sull’isola sono presenti i centri abitati di Stromboli e Ginostra che si trovano su due versanti opposti del vulcano e ricadono nel Comune di Lipari.

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Come comportarsi

PRIMA di un’esplosione parossistica

Se senti il suono delle sirene continuo a due toni è molto probabile che entro pochi minuti si verifichi una fortissima esplosione con formazione di una grossa nube scura sopra la cima del vulcano (ESPLOSIONE PAROSSISTICA).

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Se ti trovi in prossimità della costa, sul lungomare, sulla spiaggia o vicino al porto, risali subito verso l’interno dell’isola e trova riparo in un edificio.

Se ti trovi all’interno del Vallonazzo o in altri avvallamenti lungo i pendii del vulcano, risali il fianco della valle.

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Se ti trovi in barca, allontanati rapidamente dalla costa verso il largo.

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Se ti trovi in un edificio situato lontano dalla fascia costiera, non uscire, ma allontanati da porte e finestre: lo spostamento d’aria causato dall’esplosione potrebbe rompere i vetri. Riparati sotto un tavolo ed evita di sostare in veranda o sotto una tettoia.

Tieni, se è possibile, il tuo animale domestico in casa

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Se ti trovi in albergo o in un ristorante, segui le indicazioni fornite dal personale.

Se ti accorgi che intorno a te ci sono persone che non hanno compreso il segnale, invitale a seguire le corrette norme di comportamento.

E' possibile che arrivi un Maremoto se:

  • senti il suono delle sirene continuo a una sola tonalità
  • riconosci almeno uno di questi fenomeni:
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una fortissima esplosione con formazione di una grossa nube scura che si innalza per alcuni chilometri sopra la cima del vulcano (esplosione parossistica);

una grossa nube che si espande dalla Sciara del Fuoco, indicativa di una frana di grandi dimensioni o dello scorrimento di un flusso piroclastico;

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un forte terremoto che hai percepito direttamente o di cui hai avuto notizia;

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un improvviso e insolito ritiro del mare;

un rumore cupo e crescente che proviene dal mare, come quello di un treno o di un aereo a bassa quota.

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DURANTE un’esplosione parossistica

È molto probabile che inizi la ricaduta di materiale vulcanico caldo (bombe, lapilli, ceneri) anche di grandi dimensioni.

La ricaduta di ceneri vulcaniche potrebbe proseguire per diverse decine di minuti.

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Se ti trovi già in un edificio situato lontano dalla fascia costiera, non uscire.

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Se sei all’aperto proteggi bocca, naso e occhi dalla
cenere e cerca riparo all’interno di un edificio.

SUBITO DOPO un’esplosione parossistica

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Se sei all’aperto, proteggi bocca, naso e occhi dalla cenere e, in caso di contatto con gli occhi, evita di strofinarli ma lavali abbondantemente con acqua.

Tieniti informato e segui le indicazioni delle autorità e dei volontari di protezione civile per capire quando lasciare il luogo in cui ti trovi e cosa fare.

DURANTE e DOPO un maremoto

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Se sei in spiaggia o in una zona costiera: allontanati seguendo la segnaletica di emergenza e raggiungi rapidamente l’area vicina più elevata.

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Se sei in barca: allontanati rapidamente verso il largo.

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Se sei in porto: abbandona la barca e mettiti al sicuro in un posto elevato.

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Rimani nell’area che hai raggiunto. Alla prima onda potrebbero seguirne altre, anche più pericolose.

Tieniti informato, e segui le indicazioni delle autorità e dei volontari di protezione civile per capire quando lasciare il luogo in cui ti trovi e cosa fare.

Informazioni aggiuntive

Cosa devi sapere?

Se vivi o visiti l’Isola di Stromboli, ricordati sempre che sei su un vulcano attivo.

Sull’isola esiste una rete di sentieri che consente di raggiungere le diverse quote del vulcano. La percorribilità dei sentieri è regolamentata da Ordinanze del Sindaco di Lipari in funzione dello stato di attività del vulcano.

La balneazione e la navigazione nelle acque intorno all’isola, in particolare di fronte alla Sciara del Fuoco, sono disciplinate da Ordinanze della Capitaneria di Porto, anche in funzione dei pericoli connessi all’attività vulcanica.

A Stromboli e Ginostra è presente un sistema di allertamento acustico (sirene) che si attiva con due suoni differenti in caso di imminente esplosione parossistica (due tonalità) o di maremoto (una tonalità).

In caso di colate piroclastiche

Preparati a un'eventuale evacuazione. L’unica difesa da questo tipo di colate è l’allontanamento preventivo dall’area che potrebbe essere investita da questo fenomeno eruttivo.

In caso di colate di lava

Non avvicinarti a una colata di lava attiva anche quando defluisce regolarmente. Sono molto calde, sprigionano gas, possono dare luogo a rotolamenti di massi incandescenti e repentine esplosioni

Anche dopo la fine dell’eruzione non camminare sulla superficie di una colata lavica. Le colate mantengono per anni il loro calore.

In caso di caduta di "bombe vulcaniche"

Informati se la zona in cui ti trovi è soggetta a ricaduta di materiali grossolani. È un fenomeno altamente distruttivo per gli edifici che pertanto, in questi casi, non costituiscono un valido rifugio

Prendi visione del piano di emergenza del tuo comune e preparati ad una eventuale evacuazione. L’allontanamento preventivo dall’area interessata è l’unica forma di difesa possibile.

In caso di ceneri vulcaniche

La caduta di ceneri vulcaniche, anche per periodi prolungati, non costituisce un grave rischio per la salute. Tuttavia, la prolungata esposizione alle ceneri più sottili (meno di 10 micron) può provocare moderati disturbi all’apparato respiratorio. Inoltre, il contatto con gli occhi può causare congiuntiviti e abrasioni corneali. Pertanto, è opportuno prendere alcune precauzioni e assumere comportamenti idonei a ridurre l’esposizione, soprattutto per alcune categorie di soggetti: persone affette da malattie respiratorie croniche (asma, enfisema, ecc.); persone affette da disturbi cardiocircolatori; persone anziane e bambini.

Durante le fasi di caduta delle ceneri (o durante le giornate ventose se la cenere è già al suolo) è consigliabile rimanere in casa con le finestre chiuse o comunque uscire avendo cura di indossare una mascherina per la protezione dalle polveri e possibilmente occhiali antipolvere. Tali dispositivi di autoprotezione sono particolarmente indicati per le categorie a rischio sopra citate e per coloro che svolgono attività professionali all’aperto

In caso di contatto con gli occhi evitare di strofinarli, ma lavarli abbondantemente con acqua

Provvedere a rimuovere periodicamente le ceneri dai propri ambienti, avendo cura di bagnarne preventivamente la superficie, al fine di evitare il sollevamento e la risospensione delle parti più sottili. Durante queste operazioni indossare i suddetti dispositivi di autoprotezione

Provvedere a rimuovere periodicamente le ceneri accumulatesi sui tetti delle case, con l’ausilio di adeguati mezzi di sicurezza (ponteggi e imbracature), al fine di evitare un sovraccarico eccessivo sulle coperture e prevenire possibili crolli, nonché l’intasamento dei canali di gronda

Non disperdere le ceneri lungo le strade, ma raccoglierle in sacchetti da deporre nei punti di raccolta individuati dall’amministrazione comunale. Le ceneri infatti possono intasare le reti di smaltimento delle acque, le reti fognarie e costituire un pericolo per la circolazione stradale

Guidare con particolare prudenza nei tratti di strada coperti di cenere

Evitare l’uso di motocicli

La frutta e la verdura eventualmente ricoperte di cenere possono essere consumate dopo un accurato lavaggio

Gli animali da compagnia (cani, gatti, ecc.) dovrebbero essere tenuti in casa

La cenere vulcanica ingerita dagli animali al pascolo può provocare serie conseguenze sull’apparato digerente. Pertanto, in caso di abbondante caduta di ceneri, è consigliabile approvvigionare il bestiame con foraggio privo di ceneri

In caso di emissioni gassose

Evita di sostare o campeggiare in aree vulcaniche o inoltrarti in ambienti sotterranei. L’anidride carbonica è un gas inodore più pesante dell’aria e letale se in concentrazioni elevate

Non pensare di essere al sicuro se sosti lontano dalla zona del cratere. Possono esserci emissioni di gas anche in aree più lontane.

In caso di colate di fango

Segui il piano di protezione civile che indica le aree di attesa e allontanati dalle zone a rischio. Le ceneri fini possono innescare pericolose colate di fango che si riversano lungo i corsi d’acqua.

L'attività vulcanica ordinaria

La tipica attività eruttiva persistente dello Stromboli è caratterizzata da esplosioni con lancio di brandelli di magma incandescente fino a qualche centinaio di metri di altezza e con la ricaduta dei materiali più pesanti all’interno e fino ad alcune decine di metri dalla terrazza craterica. Tali esplosioni, dette stromboliane, ricorrono con una frequenza media di 10-20 minuti e caratterizzano lo stato di attività ordinaria del vulcano.

L'attività vulcanica straordinaria

Il vulcano può improvvisamente aumentare l’energia delle sue eruzioni, dando luogo a esplosioni più pericolose: maggiori e parossistiche.
Le esplosioni maggiori si verificano mediamente alcune volte l’anno e causano la ricaduta di prodotti vulcanici di grandi dimensioni sulla parte sommitale del vulcano, ben oltre la terrazza craterica. Le esplosioni parossistiche, come quelle del 2003, del 2007 e le due del 2019, sono eventi più rari, ma di energia ancora più elevata, caratterizzati dalla formazione di una nube eruttiva scura, carica di lapilli e ceneri vulcaniche, che sale per alcuni chilometri sopra la cima del vulcano. Queste esplosioni possono provocare la ricaduta di prodotti di grandi dimensioni fino a bassa quota, anche nei centri abitati, e la formazione di flussi piroclastici: valanghe di gas, ceneri e frammenti incandescenti. Tali flussi possono scorrere lungo i fianchi del vulcano a velocità di oltre 100 km/h, riversandosi con maggiore probabilità lungo la Sciara del Fuoco, il canale del Vallonazzo e la Forgia Vecchia, fino a raggiungere il mare e scorrere sulla sua superficie per alcune centinaia di metri. Le esplosioni parossistiche possono anche innescare frane di grandi dimensioni e maremoti.
Il vulcano periodicamente dà luogo anche a eruzioni effusive da bocche che si possono aprire a quote differenti lungo la Sciara del Fuoco, alimentando colate di lava che possono raggiungere il mare. Più raramente si sono avute eruzioni effusive al di fuori della Sciara del Fuoco, di cui l’ultima avvenuta in epoca romana.
Quando la lava raggiunge il mare, si possono generare esplosioni per l’interazione del magma con l’acqua, con formazione di colonne di vapore e gas nocivi.

Come funziona l'allertamento?

Il sistema di allertamento nazionale per i vulcani italiani prevede specifici “livelli di allerta” (VERDE, GIALLO, ARANCIONE, ROSSO) che descrivono lo stato di attività del vulcano sulla base dei parametri del monitoraggio e dei fenomeni in corso. A ciascun livello corrispondono variazioni dei parametri via via più importanti e, in generale, la possibilità che si verifichino fenomeni sempre più pericolosi.

Per far fronte a queste variazioni, possono essere attivate diverse fasi operative (ATTENZIONE, PREALLARME, ALLARME), ossia misure di protezione civile per la mitigazione del rischio e la salvaguardia della popolazione. Le fasi operative locali relative a fenomeni che possono essere gestiti dal sistema territoriale di protezione civile, nel caso dello Stromboli, sono stabilite dalla Regione Siciliana; le fasi operative nazionali, relative a fenomeni che richiedono un intervento del livello nazionale, sono decise dal Dipartimento della Protezione Civile in accordo con la Regione Siciliana.

Alcuni fenomeni pericolosi, come le esplosioni parossistiche e i maremoti, possono avvenire repentinamente, a prescindere dal livello di allerta in corso. Per questo motivo, sull’isola sono attivi da ottobre 2019 due sistemi sperimentali di Early Warning automatici che allertano la popolazione tramite sirene:

  • un sistema per le esplosioni parossistiche, in grado di fornire l’allarme alcuni minuti prima dell’esplosione, che avvisa la popolazione con un suono di sirene a due tonalità alternate;
  • un sistema per il maremoto, in grado di fornire l’allarme alcuni minuti prima dell’arrivo delle onde sulle coste dell’isola, che avvisa la popolazione con un suono di sirene a una sola tonalità.

Informazioni aggiuntive

Cosa devi sapere?

Se vivi o visiti l’Isola di Stromboli, ricordati sempre che sei su un vulcano attivo.

Sull’isola esiste una rete di sentieri che consente di raggiungere le diverse quote del vulcano. La percorribilità dei sentieri è regolamentata da Ordinanze del Sindaco di Lipari in funzione dello stato di attività del vulcano.

La balneazione e la navigazione nelle acque intorno all’isola, in particolare di fronte alla Sciara del Fuoco, sono disciplinate da Ordinanze della Capitaneria di Porto, anche in funzione dei pericoli connessi all’attività vulcanica.

A Stromboli e Ginostra è presente un sistema di allertamento acustico (sirene) che si attiva con due suoni differenti in caso di imminente esplosione parossistica (due tonalità) o di maremoto (una tonalità).

In caso di colate piroclastiche

Preparati a un'eventuale evacuazione. L’unica difesa da questo tipo di colate è l’allontanamento preventivo dall’area che potrebbe essere investita da questo fenomeno eruttivo.

In caso di colate di lava

Non avvicinarti a una colata di lava attiva anche quando defluisce regolarmente. Sono molto calde, sprigionano gas, possono dare luogo a rotolamenti di massi incandescenti e repentine esplosioni

Anche dopo la fine dell’eruzione non camminare sulla superficie di una colata lavica. Le colate mantengono per anni il loro calore.

In caso di caduta di "bombe vulcaniche"

Informati se la zona in cui ti trovi è soggetta a ricaduta di materiali grossolani. È un fenomeno altamente distruttivo per gli edifici che pertanto, in questi casi, non costituiscono un valido rifugio

Prendi visione del piano di emergenza del tuo comune e preparati ad una eventuale evacuazione. L’allontanamento preventivo dall’area interessata è l’unica forma di difesa possibile.

In caso di ceneri vulcaniche

La caduta di ceneri vulcaniche, anche per periodi prolungati, non costituisce un grave rischio per la salute. Tuttavia, la prolungata esposizione alle ceneri più sottili (meno di 10 micron) può provocare moderati disturbi all’apparato respiratorio. Inoltre, il contatto con gli occhi può causare congiuntiviti e abrasioni corneali. Pertanto, è opportuno prendere alcune precauzioni e assumere comportamenti idonei a ridurre l’esposizione, soprattutto per alcune categorie di soggetti: persone affette da malattie respiratorie croniche (asma, enfisema, ecc.); persone affette da disturbi cardiocircolatori; persone anziane e bambini.

Durante le fasi di caduta delle ceneri (o durante le giornate ventose se la cenere è già al suolo) è consigliabile rimanere in casa con le finestre chiuse o comunque uscire avendo cura di indossare una mascherina per la protezione dalle polveri e possibilmente occhiali antipolvere. Tali dispositivi di autoprotezione sono particolarmente indicati per le categorie a rischio sopra citate e per coloro che svolgono attività professionali all’aperto

In caso di contatto con gli occhi evitare di strofinarli, ma lavarli abbondantemente con acqua

Provvedere a rimuovere periodicamente le ceneri dai propri ambienti, avendo cura di bagnarne preventivamente la superficie, al fine di evitare il sollevamento e la risospensione delle parti più sottili. Durante queste operazioni indossare i suddetti dispositivi di autoprotezione

Provvedere a rimuovere periodicamente le ceneri accumulatesi sui tetti delle case, con l’ausilio di adeguati mezzi di sicurezza (ponteggi e imbracature), al fine di evitare un sovraccarico eccessivo sulle coperture e prevenire possibili crolli, nonché l’intasamento dei canali di gronda

Non disperdere le ceneri lungo le strade, ma raccoglierle in sacchetti da deporre nei punti di raccolta individuati dall’amministrazione comunale. Le ceneri infatti possono intasare le reti di smaltimento delle acque, le reti fognarie e costituire un pericolo per la circolazione stradale

Guidare con particolare prudenza nei tratti di strada coperti di cenere

Evitare l’uso di motocicli

La frutta e la verdura eventualmente ricoperte di cenere possono essere consumate dopo un accurato lavaggio

Gli animali da compagnia (cani, gatti, ecc.) dovrebbero essere tenuti in casa

La cenere vulcanica ingerita dagli animali al pascolo può provocare serie conseguenze sull’apparato digerente. Pertanto, in caso di abbondante caduta di ceneri, è consigliabile approvvigionare il bestiame con foraggio privo di ceneri

In caso di emissioni gassose

Evita di sostare o campeggiare in aree vulcaniche o inoltrarti in ambienti sotterranei. L’anidride carbonica è un gas inodore più pesante dell’aria e letale se in concentrazioni elevate

Non pensare di essere al sicuro se sosti lontano dalla zona del cratere. Possono esserci emissioni di gas anche in aree più lontane.

In caso di colate di fango

Segui il piano di protezione civile che indica le aree di attesa e allontanati dalle zone a rischio. Le ceneri fini possono innescare pericolose colate di fango che si riversano lungo i corsi d’acqua.

L'attività vulcanica ordinaria

La tipica attività eruttiva persistente dello Stromboli è caratterizzata da esplosioni con lancio di brandelli di magma incandescente fino a qualche centinaio di metri di altezza e con la ricaduta dei materiali più pesanti all’interno e fino ad alcune decine di metri dalla terrazza craterica. Tali esplosioni, dette stromboliane, ricorrono con una frequenza media di 10-20 minuti e caratterizzano lo stato di attività ordinaria del vulcano.

L'attività vulcanica straordinaria

Il vulcano può improvvisamente aumentare l’energia delle sue eruzioni, dando luogo a esplosioni più pericolose: maggiori e parossistiche.
Le esplosioni maggiori si verificano mediamente alcune volte l’anno e causano la ricaduta di prodotti vulcanici di grandi dimensioni sulla parte sommitale del vulcano, ben oltre la terrazza craterica. Le esplosioni parossistiche, come quelle del 2003, del 2007 e le due del 2019, sono eventi più rari, ma di energia ancora più elevata, caratterizzati dalla formazione di una nube eruttiva scura, carica di lapilli e ceneri vulcaniche, che sale per alcuni chilometri sopra la cima del vulcano. Queste esplosioni possono provocare la ricaduta di prodotti di grandi dimensioni fino a bassa quota, anche nei centri abitati, e la formazione di flussi piroclastici: valanghe di gas, ceneri e frammenti incandescenti. Tali flussi possono scorrere lungo i fianchi del vulcano a velocità di oltre 100 km/h, riversandosi con maggiore probabilità lungo la Sciara del Fuoco, il canale del Vallonazzo e la Forgia Vecchia, fino a raggiungere il mare e scorrere sulla sua superficie per alcune centinaia di metri. Le esplosioni parossistiche possono anche innescare frane di grandi dimensioni e maremoti.
Il vulcano periodicamente dà luogo anche a eruzioni effusive da bocche che si possono aprire a quote differenti lungo la Sciara del Fuoco, alimentando colate di lava che possono raggiungere il mare. Più raramente si sono avute eruzioni effusive al di fuori della Sciara del Fuoco, di cui l’ultima avvenuta in epoca romana.
Quando la lava raggiunge il mare, si possono generare esplosioni per l’interazione del magma con l’acqua, con formazione di colonne di vapore e gas nocivi.

Come funziona l'allertamento?

Il sistema di allertamento nazionale per i vulcani italiani prevede specifici “livelli di allerta” (VERDE, GIALLO, ARANCIONE, ROSSO) che descrivono lo stato di attività del vulcano sulla base dei parametri del monitoraggio e dei fenomeni in corso. A ciascun livello corrispondono variazioni dei parametri via via più importanti e, in generale, la possibilità che si verifichino fenomeni sempre più pericolosi.

Per far fronte a queste variazioni, possono essere attivate diverse fasi operative (ATTENZIONE, PREALLARME, ALLARME), ossia misure di protezione civile per la mitigazione del rischio e la salvaguardia della popolazione. Le fasi operative locali relative a fenomeni che possono essere gestiti dal sistema territoriale di protezione civile, nel caso dello Stromboli, sono stabilite dalla Regione Siciliana; le fasi operative nazionali, relative a fenomeni che richiedono un intervento del livello nazionale, sono decise dal Dipartimento della Protezione Civile in accordo con la Regione Siciliana.

Alcuni fenomeni pericolosi, come le esplosioni parossistiche e i maremoti, possono avvenire repentinamente, a prescindere dal livello di allerta in corso. Per questo motivo, sull’isola sono attivi da ottobre 2019 due sistemi sperimentali di Early Warning automatici che allertano la popolazione tramite sirene:

  • un sistema per le esplosioni parossistiche, in grado di fornire l’allarme alcuni minuti prima dell’esplosione, che avvisa la popolazione con un suono di sirene a due tonalità alternate;
  • un sistema per il maremoto, in grado di fornire l’allarme alcuni minuti prima dell’arrivo delle onde sulle coste dell’isola, che avvisa la popolazione con un suono di sirene a una sola tonalità.

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Data Modifica:

17/02/2023, 16:15